1581 - Visita di monsignor Costantino Bargellini

Anno 1581 - Visita pastorale del vescovo di Rieti Costantino Bargellini (+1585) - Manoscritto in lingua latina - Tratto da: Archivio della diocesi di Rieti, visite pastorali, cartella n. 5 - Trascrizione di massima (la trascrizione e la traduzione è completamente da rivedere) di Roberto Tupone - 3 febbraio 2016.

Costantino Bargellini o Barzellini
Nobile - Frate dei conventuali
Nato a Bologna - Morto il 29 dicembre 1585
Vescovo di Rieti dal 30/08/1574 al 09/04/1584 poi Vescovo di Foligno

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TRADUZIONE DOCUMENTO

Chiesa di San Lorenzo di Cartore

Giorno 26 Aprile 1581

Ha visitato la chiesa di San Lorenzo di Cartore a cui spetta la cura delle anime e che richiede la sistemazione dell'altare che fu trovato disadorno e in piccola parte difforme, senza sgabello, con alcune tovaglie mal messe. E' stata trovata offesa dall'umidità, la cappella imbrattata e vide due immagini del crocifisso Signore Nostro Gesù Cristo e altri Santi totalmente rovinate. I laterizi del pavimento sono da rimettere in piano, le pareti sono incrostate e da imbiancare.

L'altro altare di maggior grandezza è da accomodare e provvedere di tutto l'occorrente, e bisogna liberarlo dal'umidità

Fu trovata senza rettore. I Parrocchiani hanno denunciato che non vengono loro amministrati i sacramenti, nè vengono celebrate le messe, e si lamentano di avere una chiesa senza il loro pastore. Dicono che la rendita ascende al valore di sei scudi all'anno.

Chiesa di San Leonardo e San Nicola di Cartore

Nei pressi della detta chiesa, da unificare, ci sono due benefici semplici esistenti nel detto paese sotto l'invocazione di San Leonardo e  San Nicola e si considera che detti benefici siano uniti, in modo che il rettore possa risiedere e viverci comodamente.

Chiesa di San Nicola del castello di Sant'Anatolia

Lo stesso giorno.

Ha visitato la chiesa di San Nicola del castello di Santa Natolia, e dopo aver fatta l'orazione vide la Santissima Eucarestia conservata in una pixide d'argento dentro un tabernacolo dorato. L'altare viene tenuto con onore, ben adorno e con tutti i suoi requisiti, e decorato con i dipinti della gloriosa Maria Vergine, San Giacomo e San Nicola.

Vide il fonte battesimale consistente in un vaso di pietra sacra, con dentro una conca di rame, il tutto all'interno di un ciborio di legno. Sopra di esso va apposto un baldacchino di lino, per difenderlo dalla troppa luce, e un coperchio sacro chiuso a chiave.

L'olio santo viene conservato in una fenestella presso l'altare, in due vaschette stagnee, in due scatole separate di legno. Ordinò di avvolgere le vaschette stagnee di cotone  per impedire che cadendo esso possa disperdersi e, per decoro ed ornamento, i contenitori dell'olio degli infermi vengano coperti di seta e posti in un tabernacolo di legno da fare nuovo, con coperchio di forma piramidale, con una copertura di seta [...].

Vide la croce d'argento finemente decorata, e due calici con patene. Egli ordinò loro di lavare e di non lasciare tutto sporco e impuro e di lavare anche il sacrario. Vide una planeta di seta bianca con tre salmatici, un'altra di colore rosso, viola, verde, poi un dobletto e un ciambellotto di colore nero. Molte altre di queste cose furono trovate in chiesa e parimenti camice e capi di vestiario. Ordinò di cambiare una pianeta nera trovata strappata in alcune parti. Alcuni purificatori sono stati trovati sporchi e due corporali sono da lavare. Che il rettore tenga pilite le ampolle.

La chiesa, come si suol dire, è in crescita, e bisogna renderla più accogliente, in accordo con detto don Vincenzo Abbate della chiesa e soprattutto con alcuni massari della predetta terra di Santa Anatolia. Ordinò che nella parte superiore l'altare venga ingrandito e ampliato verso la casa diruta di Vincenzo Angelo e venga sistemato il soffitto che i santesi facciano il tutto al più presto [...].

Nella predetta chiesa ordinò di istituire una Confraternita del Santissimo Sacramento e di operarsi per ottenere le dovute indulgenze e privilegi, confraternita facile da fare e che aumenterà la frequentazione.

Esistono altri due altari dotati dei paramenti e delle giuste modalità. Nell'altare di San Giovanni Battista ci sono i candelabri, la croce, lo sgabello, e ogni cosa necessaria a detto altare. La Chiesa e le sue pareti hanno bisogno di essere rinfrescate con una tinta arancione. Ordinò di predisporre un grande libro per descrivere i matrimoni, con nome e cognome, i battezzati e i morti, anche perchè i parrocchiani che non sono registrati, non possono partecipare alle elezioni dei Santesi.

Chiesa di Sant'Anatolia

Lo stesso giorno.

Subito dopo discese alla Chiesa di Santa Anatolia la cui architettura è da lodare. E' retta dall'Abbate e dai canonici ed è la Curata, ma per comodità dei parrocchiani la cura delle anime viene tenuta nella sopraddetta chiesa di San Nicola.

Ci sono diversi altari. La base dell'altare Maggiore è più ampia di quanto si prevedeva. Nell'altare di Sant'Andrea, il cui rettore è don Bernardino Mario, deve essere accomodato e ampliato nel muro. Sull'altare deve essere posta la pietra sacra e davanti un recinto di legno, e bisogna provvederlo di un suo sgabello e della croce, sotto pena di cinque scudi, entro la fine del mese di agosto.

Al lato sinistro si trova l'altare di Santa Maria il cui rettore è don Domenico Ricci. E' provvista di Croce con piede, candelabri e sgabello di dimensioni sufficienti. Ordinò al predetto di provvedere a eliminare l'immondizia e difenderlo dall'umidità, entro la fine del mese suddetto e suddetta pena.

Visitò l'altare di Santa Anatolia, la cui immagine è molto bella e antica, ha un cancello di legno chiuso e paramenti per decorati. Esortò l'Abbate a decorarlo meglio osservando che  bisognerebbe provvederlo di paramenti nuovi.

Vide la cappella di San Sebastiano, di cui si prendono cura i confratelli della compagnia del detto San Sebastiano. L'altare è stato trovato ben decorato. Ordinò ai predetti confratelli di fornire il computo delle entrate e della rendita dei beni, dai predetti amministrati, e consegnarlo al Reverendo Abbate che è incaricato a provvedere alla revisione.

L'immondizia sotto la chiesa e la terra vanno rimosse, e gettate fuori dalla chiesa, in un cimitero, sotto pena di tre scudi.

La chiesa va riparata dall'aqua piovana che proviene dal tetto.

L'altare di Santa Maria, in mezzo alla chiesa, al lato destro, è stato fornito dal reverendo abbate della tovaglia e di un pallio, tra i paramenti c'è anche un bello sgabello, i candelabri, la croce e tutto ciò che serve [...].

Chiesa di Santa Maria del Colle

Lo stesso giorno.

Discendendo dal Castello di Sant'Anatolia, in itinere, trovò la chiesa di Santa Maria del Colle, il cui rettore è il Reverendissimo Signore Bartolomeo Alberti bolognese, che ha una rendita di quindici ducati annuali.

L'altare maggiore è ampio e di pietra, ma tenendo conto che le celebrazioni in esso sono scarse, e è provvisto di croce, candelabri, tovaglie e sgabello. Ordinò pertanto di togliere l'immondizia sopra l'altare. C'è la statua della beata Maria Vergine posta sopra di esso, una pittura illustrata, e una cappella di gesso. Ordinò di imbiancare le pareti di detta chiesa in alcune parti per una maggir durata.

La statua del santissimo crocifisso, per la sua antichità, viene portata in gran devozione.  A terra ci sono degli impedimenti di pietra e nel mezzo della chiesa si trova un recinto  ed in esso molta sporcizia. Ordinò di pulire e in alcuni punti di rimettere a porto i laterizi del pavimento.


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