Introduzione

Al lettore.

La narrazione dei miracoli della Beata Vergine Maria ovvero dei Martiri comunemente si chiama leggenda (dal latino legenda, cose da leggere) e in questo senso il vocabolo è stato qui adoperato.

Nella stesura della leggenda di S.Anatolia mi sono avvalso dei materiali apprestati esattamente un secolo fa', ma poco noti, da mons. Pietro Caponi, Canonico Teologo in Subiaco. Il suo opuscolo è per me il più organico tentativo d'orientamento in mezzo alla farragine di notizie sparse sulla Taumaturga del Cicolano. L'ho aggiustato chiarendo punti oscuri, tralasciando quelli meno sicuri, con aggiunta di scorci storici e di breve ragionamento circa l'identificazione della Città di Tora. So, a questo proposito, di non esser d'accordo con l'opinione corrente che ha trovato, e non se ne conoscono i motivi, questa città altrove. Ma il dissidio è antico e non parte da queste pagine. Peraltro tutto ciò è frangia e contorno. Anche quando la narrazione sembra distrarre o divagare il lettore, in realtà ubbidisce alla necessità di svolgere notizie un po' scucite e talora frammentarie.

Spero di aver assolto il modesto compito di guida e in particolare di non aver tradito lo scopo essenziale prefisso che è quello di edificare i buoni cristiani mediante la ricostruzione di avvenimenti degni di esser letti, cioè di una leggenda così decisiva, come quella di S.Anatolia, per la vita contemplativa.

Al lettore benevolo chiedo in cambio della mia fatica soltanto comprensione per le eventuali manchevolezze che egli troverà in questo scritto.

Roma, 22 maggio 1953.

D. F.