Capitolo VI - Cappellina di S.Anatolia

Nel primo paragrafo ho riportato tutti i documenti che fino ad oggi sono riuscito a raccogliere riguardanti la chiesa ed il monastero di S.Anatolia. Nel secondo ho riportato le epigrafi romane che circa un secolo or sono erano collocate al suo interno. Nel terzo paragrafo ho riportato tutte le date che attualmente vi si trovano impresse. Nel quarto ho analizzato la struttura della chiesa nel periodo tra il 1700 ed il 1870, cioè prima della ricostruzione, scomponendola nelle varie cappelline o altari ivi presenti, e infine, nel quinto paragrafo, ho analizzato tutti gli affreschi precedenti alla ricostruzione avvenuta nel decennio 1870/1880 cercando ove possibile di dar loro un inquadramento storico.

Ora, dopo aver scomposto e analizzato il santuario da tutti i punti di vista che ad oggi sono riuscito ad individuare, in questo paragrafo mi pongo un ulteriore arduo traguardo: tentare di individuare i modi e i tempi delle varie ricostruzioni della chiesa/monastero e in particolare della Cappellina di Sant'Anatolia basandomi su tutto il materiale di cui ho parlato nei paragrafi precedenti, sulle poche notizia tramandateci oralmente e su ulteriori indizi architettonici.

2004 - Santuario di S.Anatolia

Cappellina di Sant'Anatolia

Secondo la tradizione la cappellina di S.Anatolia un tempo si trovava isolata e all'aperto. Poi venne incorporata alla chiesa costruitagli attorno. Adiacente alla chiesa o alla cappellina vi fu costruito un antico monastero benedettino ora inesistente. Nel 1712 il parroco Giovanni Antonini di Torano relazionava al Vescovo Guinigi che "detta chiesa ave bisogno di qualche riparazione et il popolo al quale spetta sta in procinto di ripararlo". 15 anni dopo i lavori di restauro venivano completati e nella cornice superiore della cappellina veniva incisa la data di questo evento "Extaurata 1727". Esattamente un secolo e mezzo dopo la chiesa era di nuovo in decadenza. Nel 1874 il vescovo Mauri scriveva: "Coll'andar del tempo questa chiesa era quasi ruinata. Da qualche anno si è incominciata a restaurare colle elemosine dei fedeli. Ma non sono ancora ultimati i restauri". Tra il 1870 ed il 1874 quindi iniziarono i lavori di restauro che poi si trasformarono in una vera e propria riedificazione. Della chiesa antica, già molto capiente, il vescovo Quintarelli nel 1898 ricorda che vennero mantenute solamente le pareti laterali. Nella Cappellina di S.Anatolia non vennero fatte grandi modifiche. Vennero solamente affrescate le pareti laterali, la cornice superiore e la volta con decorazioni di fantasia. Dopo di allora non risultano essere state eseguite altre modifiche consistenti, tranne il rifacimento completo del pavimento avvenuto circa 30 anni or sono e altri lavori meno evidenti. Riguardo al terremoto del 1915 non sappiamo se la chiesa riportò gravi danni alla struttura. A quanto mi risulta, a differenza della chiesa parrocchiale di S.Nicola alla quale cadde il tetto, la chiesa di S.Anatolia non ebbe danni consistenti.

Nel 2004 durante i lavori di restauro della cappellina, oltre alla scoperta della scritta che ricorda la restaurazione del 1727, sono emersi due nuovi elementi che mi hanno fornito nuovi indizi riguardo all'indagine che mi sono riproposto di fare. Sia la prima che la seconda scoperta è stata fatta casualmente e davanti ai miei occhi.

Dal primo elemento, cioè l'affresco della Madonna del Latte, che si trovava nascosta al di sopra della piccola volta della Cappellina, emergono due informazioni:

  1. Attraverso la comparazione dell'affresco con altri affreschi raffiguranti la Madonna del Latte, si è potuto ipotizzare sia il periodo in cui venne dipinto l'affresco, cioè il XV° secolo che l'autore Andrea de Litio.
  2. Tramite la posizione arcata dell'affresco, arco che punta molto più in alto rispetto alla volta dell'attuale cappellina, si è dedotto che l'affresco venne dipinto sulla parete interna di un arcata e che quest'ultima era la parte residua di un edificio più antico.

Il secondo elemento è l'affresco scoperto alle spalle di quello di S.Anatolia, dietro al muro della cappellina. Per puro caso, in mia presenza, la persona che si occupava del restauro, stava facendo cadere le parti dell'intonaco già in fase di disgregamento e, nel toglierle, fece emergere un altro affresco di una santa. Nonostante sia tronco di almeno tre quarti rispetto all'originale, da questo affresco sono emerse altre due importanti informazioni:

  1. Santuario - Ricostruzione affresco colonnaLa prima informazione non ha bisogno di commenti poiché è semplicemente una data impressa sulla cornice: 146 ovvero 1460 o 1469. L'ultimo numero non è visibile. La data presumibilmente è stata scritta direttamente dall'autore dei tre affreschi ed è la conferma della datazione dell'affresco della Madonna del Latte che nella precedente comparazione avevamo individuato nel XV° secolo.
  2. La seconda informazione ci viene dalla sua dimensione e dalla posizione perpendicolare rispetto all'affresco di S.Anatolia. Poichè l'affresco è ridotto della metà in larghezza rispetto all'originale, si capisce che, quando esso era intero, anche il muro su cui era dipinto era spesso il doppio rispetto all'attuale. La posizione perpendicolare rispetto all'affresco di S.Anatolia, ci conferma infine che i due affreschi furono dipinti sui due lati su una colonna.
Cappella di S.Anatolia Cappella di S.Anatolia Cappella di S.Anatolia

Madonna del Latte - Santa con data 1460 - S.Anatolia

Concludendo, da tutti gli elementi emersi, si deduce con chiarezza che, tra il 1460 e il 1469 i tre affreschi furono dipinti su di una colonna ad arco di un edificio preesistente. Nelle 4 figure sottostanti abbiamo ipotizzato le fasi che hanno portato la cappellina allo stato attuale.

 

Cappella di S.Anatolia Cappella di S.Anatolia Cappella di S.Anatolia

Ricostruzione della Cappellina di S.Anatolia.