Il Messaggero di Rieti

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Sant'Anatolia, petizione al vescovo

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Partita a Borgorose raccolta di firme, ma il parroco del santuario resta scettico
Fedeli e cittadini chiedono analisi vere sulle lacrime della statua

"Noi non gridiamo al miraco­lo, non sappiamo neppure quale sia la reale origine delle lacri­me che solcano il volto della statua di Santa Anatolia nel santuario della frazione di Borgorose, ma pretendiamo la verità su quesla vicenda. Lo chiedono a gran voce numerosi cittadini del Cicolano che lune­dì sera si sono riuniti nella piazza della piccola frazione di Borgorose per raccogliere le firme da consegnare al vescovo di Rieti. Monsignor Delio Lu­carelli. Fedeli e cittadini chiedono che ad effettuare le analisi sia il ministero della Sanita, che effettivamente potrebbe intervenire ma solo dietro solleciazione della diocesi locale. Il parrroco di Sant'Anatolia, don Sergio, resta però scettico sulla natura delle lacrime: «Per me non si tratta di liquido umano».

Polidori a pag.35

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PAGINA 35

BORGOROSE

I fedeli hanno contattato anche il ministero della Sanità
Lacrime di Sant'Anatolia, petizione al vescovo
I cittadini chiedono a monsignor Lucarelli di effettuare vere analisi sulla statua
Il parroco resta scettico: "non è liquido umano"

"Noi non gridiamo al miracolo, non sappiamo neppure qua­le sia l'orgine delle lacrime che solcano il volto della statua di Sant'Anatolia nel Santua­rio di Borgorose. ma pretendiamo la verità su questa vicen­da". E' quanto chiedono a gran voce numerosi cittadini del Cicolano che lunedì sera si sono riuniti nella piaz­za della picco­la frazione di Borgorose per raccogliere le firme da consegnare al vescovo di Rieti, monsignor Delio Lucarelli. "Si tratta di una petizione vera e propria ­dice l'avvocato Erminia D'I­gnazio, storica e biografa della Santa - e ha lo scopo di sollecita­re il vescovo de11a diocesi reati­na affinchè si attivi e decida finalmente di effettuare delle vere analisi che accertino il tipo di sostanza che sgorga dagli occhi della statua di Sant'Anatolia. Abbiamo preso contatti con il ministero della Saniità e ci hanno confermato che per procedere occorre una richiesta formale da parte della Curia, adesso attendiamo una risposta concreta proprio su questo fronte".

Come riferisce la D'Ignazio pare che anche il parroco del paese sia contrario a verifi­care la dinamica che ha prodotto il liquido negli occhi, convinto che non esistano elementi che inducano ad attribuire al fenomeno una qualsiasivalenza soprannaturale. "Per quanto mi riguarda - risponde al telefono Don Sergio, parroco di Sant'Anatolia - quelle sullo zigomo sono tracce di un qualcosa che non è umano. Un qualcosa che non sono in grado di specificare ma non mki oppongo alle analisi anche se a me risulta che il vescovo Lucarelli le abbia fatte eseguire".

Qualcuno l'accusa però di voler cancellare le lacrime attualmente ancora visibili sul volto della Martire? "Sono convinto che il fenomeno dopo la prima volta non si sia più ripetuto, al contrario di quanto sostengono alcuni fedeli, per cui ripulendo le gote di Anatolia potremmo vedere se l'evento si ripeterà ancora". Insomma, la querelle non si placa: da una parte la popola­zione che chiede risposte, dall'altra il vescovo Lucarelli che con un comunicato stampa liquida il fenomeno della lacrimazione come fatto "non di origine soprannaturale", ammettendo però di non aver proceduto al prelievo perchè al momento dell'ispezione canonica la statua di gesso non presentava alcuna consistenza liquida. Una spiegazione che non ha soddisfatto i numerosi pellegrini e soprattutto i testimoni che hanno assistito in diretta alla lacrimazione.

Di MARIA LUISA POLIDORI

Tratto da Il Messaggero di Rieti - Prima pagina - del 28/06/2012