Capitolo VII - La statua di gesso

Breve biografia dell'autore della statua di gesso di S. Anatolia, Vojtěch Eduard Šaff che soggiornò a Sant'Anatolia con la sua famiglia tra il 1894 e il 1895 - Roberto Tupone 03.12.2012

Nel 2012, la presunta lacrimazione della grande statua di gesso raffigurante la martire Anatolia, posta sull'altare principale del Santuario, avvenuta durante la cerimonia di un matrimonio tra persone non residenti nel paese, ha suscitato un grande clamore.

Per alcuni mesi alcune importanti testate giornalistiche del capoluogo reatino, alcune televisioni locali e in alcuni casi anche la TV nazionale, hanno raccontato di questo evento.

Io da parte mia ho raccolto la maggior parte degli articoli e video apparsi online che ho inserito nella seguente sezione del sito: Rassegna stampa "Lacrime di Sant'Anatolia" .

 

 

Ma pochi sanno la storia di questa Statua e chi ne è l'autore.

I più attenti conoscono il nome dello scultore poichè esso è impresso alla base della statua stessa FECIT A. SAFF 1894.

Ma chi era questo SAFF ? Da dove veniva ? E cosa ci faceva a Sant'Anatolia ?

In questo capitolo cercherò di rispondere a queste domande basandomi sulle scarse informazioni iniziali e su un unico documento in cui sono incappato nell'archivio parrocchiale, premettendo che questo è solamente l'inizio di una ricerca che mi piacerebbe approfondire se ne avrò il tempo e la possibilità.

La prima volta che lessi il nome SAFF fu nel 1978 quando acquistai il libro di Vincenzo Saletta "S.Anatolia" (Casa Editrice C.E.S.M. - Roma 1968). A proposito del Saletta, egli nacque a Palmi il 21.04.1916 e fu un importante storico calabrese. Io qualche anno fa feci una piccola vacanza proprio a Palmi in Calabria e, casualmente, andando verso la spiaggia, vidi che la lunga via che porta verso Marina di Palmi è intitolata a lui. Credo che anche nel nostro paese Vincenzo Saletta meriterebbe almeno una via intitolata, dato il grande lavoro di ricerca che ha gettato le basi per la storia del nostro paese.

Tornando a noi, Saletta a pagina 69 del capitolo V "Il Culto", scriveva: "Una grande statua in gesso della Santa trovasi sull'altare maggiore del medesimo tempio. La statua, opera dello scultore ungherese Carlo Alberto Saff, misura mt. 2,50 di altezza ed è stata realizzata per iniziativa della famiglia Placidi, di cui questi era ospite (nota: la casa della famiglia Placidi è attigua al tempio), ma a spese del santuario, dove si conservano gli atti di spesa (nota: la nota spese, redatta dal parroco del tempo, trovasi presso l'archivio della parrocchia di S.Nicola nel comune di S.Anatolia)".

Alcuni anni dopo seppi da un vecchio del paese che a casa dei signori Placidi vi era una quadro, raffigurante il nostro paese, dipinto dallo stesso artista che aveva scolpito la statua. Nel 2002 mi decisi a chiedere al sig. Antonio Placidi se questa informazione era vera e lui gentilmente mi invitò nella sua casa, dove vidi il quadro dello SAFF che, con mio grande piacere, si rivelò essere una fotografia e non un quadro, una delle poche fotografie che raffigurano il paese di Sant'Anatolia prima del terremoto del 1915. Quel giorno io ero euforico e Antonio Placidi molto paziente... dapprima fotografai la cornice ed il retro, poi non contento, tolsi i chiodi che univano la cornice in legno al vetro, presi con delicatezza la foto e la fotografai sia sul davanti che sul retro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sul foglio di cartone, posto sul retro del quadro a protezione della fotografia, è scritto: "Panorama di S. Anatolia, prima del terremoto del 13-1-1915. Fotografia di Albert Schaff, scultore, di Brno in Czeco-Slovacchia. Nel 1914". Sul retro della fotografia: "Ricordo di Sant'Anatolia 1894 - SAFF - Wien, 18/2 - Gericalentralc 144".

A questo punto sappiamo che A. SAFF o CARLO ALBERTO SAFF o ALBERT SCHAFF era di nazionalità UNGHERESE o anche di BRNO in CECOSLOVACCHIA. In quel tempo, prima del 1920, Ungheria e Cecoslovacchia erano un unico stato. Da Wikipedia "L'Enciclopedia libera": "Il 4 giugno 1920, l'Ungheria perde più di due terzi del suo territorio mediante il trattato di pace firmato nel Grand Palais de Trianon. 231 448 km quadrati vengono annessi ai paesi circostanti, soprattutto alla Romania, alla Slovacchia e alla Jugoslavia. Milioni di persone di identità ungherese restano all'interno degli stati eredi in qualità di minoranza". Facendo una ricerca su internet con le informazioni fin'ora apprese non si riesce a scovare ancora nulla. Ma chi era questo SAFF ?

Parecchi anni fa chiesi al parroco di S.Anatolia di poter fare delle ricerche nell'archivio della parrocchia di S.Nicola. Ero interessato alla genealogia della mia famiglia. In seguito, volendo fare un lavoro più ampio, in accordo con il parroco, prelevai l'intero archivio, un registro alla volta, che fotocopiai e riconsegnai. A casa ho quindi le fotocopie dei registri degli stati di famiglia, battesimi, matrimoni e morti dal 1820 al 1930 ed è da quegli atti, ma non solo, che ho ricavato i dati grazie ai quali oggi sono in grado di spedire alberi genealogici a chiunque me li chieda (ma questa è un'altra storia).

Nel Registro degli Atti di Battesimo della Parrocchia di San Nicola in Sant'Anatolia - 1871-1895 n. 614 - si rileva la seguente informazione: "n.614 Benedetto Alberto Saff (Sciaf) Boemo | Nell'anno del Signore mille ottocento novanta cinque, il giorno dieciotto del mese di giugno, io sottoscritto Parroco di Sant'Anatolia ho battezzato il bambino nato il giorno dieci dello stesso mese dai coniugi Adalberto Eduardo Saff, figlio di Adalberto di Policka e Maria Haiele di Boemia, e Friderica, figlia di Martino Schott e Genoveffa Martres di Heidelberg, al quale è stato imposto il nome di Benedetto Alberto. Padrino fu Benes (Benedetto) Knupfer (Knipfer) anch'egli Boemo. In fede io Giovanni Battista Panei, Abbate Parroco".

Bene, finalmente cominciano ad affiorare dettagli più precisi, nomi e cognomi, una famiglia, un bambino, un padrino. Ho provato quindi a fare di nuovo una ricerca su internet per vedere cosa avrei trovato. Insomma, per farla breve, dopo molteplici tentativi ecco finalmente una prima biografia:

 Adalberto Eduardo Saff, conosciuto nella Repubblica Ceca come Vojtěch Eduard Šaff (alias Adalbert Eduard Šaff - Vojtěch Ed. Šaff - Adalbert Eduard Schaff - Vojtěch Eduard Schaff ), fu scultore e modellatore ceco. Nacque a Policka il 17.06.1865 e morì a Brno il 26.12.1923 in Boemia, oggi Repubblica Ceca.

E' noto per essere autore di una serie di statue allegoriche, monumenti e sculture di importanti politici e scrittori. Ha frequentato la Scuola di Arti Applicate di Vienna e ha studiato presso l'Accademia di Vienna (Prof. E . K. Hellmer e Kudmann). Per la maggior parte della sua vita ha vissuto e lavorato a Vienna e Brno, dove ha creato la maggior parte delle sue opere. A vissuto in Italia tra il 1893 e il 1895 soprattutto a Roma. Ha frequentato lo studio di Auguste Rodin a Parigi. Ed ecco finalmente, nella foto qui a destra, il suo profilo!

Nel frattempo, mentre tentavo di trovare SAFF, provai a digitare il nome del padrino di suo figlio, BENES . Una quantità incredibile di pitture stupende sono apparse davanti ai miei occhi stupefatti.

Ed eccolo meraviglioso, vestito di nero, con barba e baffi, fazzoletto rosso nel taschino e sigaretta in mano.

A guardare su internet, sembra che egli sia un pittore più importante e famoso. Nacque a Frýdštejn in Boemia nel 1848 e, curiosamente, morì in Italia, nei pressi di Ancona, nel 1910.

Enciclop. Treccani: "Knüpfer Beneš. Pittore (Sychrov, Boemia, 1848 - presso Ancona 1910). Allievo di Piloty a Monaco, fu in Italia (1879); dipinse esclusivamente marine, popolate di figure mitologiche".

Chissà che fine avrà fatto poi il suo figlioccio BENEDETTO ALBERTO ŠAFF, nato casualmente a Sant'Anatolia il 10 giugno del 1895 !

 

Estratto di Battesimo di Benedetto Alberto Saff - Parrocchia di San Nicola in Sant'Anatolia - Registro 1871-1895 n. 614

 

La casa dove nacque Adalberto Eduardo Saff - foto estratta da http://www.vanderkrogt.net