Paolo Marso, Commenti ai Fasti di Ovidio
Commenti ai Fasti di Ovidio con traduzione di R. Tupone
Trascrizione
Estratto dei commenti ai fasti di Paolo Marso
«Satyrus: Satirum appellat Marsiam regem, qui geminam tibiam adinvenit. Verum et fluvius est eiusdem nominis, cuius Livius me minit de bello macedo et ostendit e Celenis in Phrygia, nec procul a Meandri fontibus oriri, quan et in ipsum Meandrum cadit. Et Lucanus: Qua celer et rectis descendens Marsia ripis, errantem Meandrum adit, mixtusque refertur. Sed a Marsia rege Marsi dicti, quoque duobus in locis ostendit Plinius a Marso filio Circes ortum habuisse. Ideoque Marsis vi quidam genitali asserit datum esse, ut non solum a serpentibus sint illesi, sed serpentum sunt ipsi domitores. Syllius tamen Marsios a Marsi originem habuisse demonstrat, et Plynius est ostendit Marsiam ducem Lydorum regnasse in locis Marsorum, cum dicat lacu Fucino haustum Marsorum oppidum Archippe conditum a Marsia duce Lydorum. Poetae Marsiam dicunt ab Apolline victum in certamine tibiae et cytherae et victo detractum corium de quo paulo post Fabulosum nomine fuit. Nam regno pulsus amisisse corium dictus est. Verum cum hystoria rerum illius non habeatur, quod longe ante bellum Troianum fuerit, magno mihi argumento est patria regio, illum magnum fuisse regem in Asia, et eiectum e regno duxisse secum multos diversorum locorum Asiaticos, quibus cum agros, quos in Italia occupaverat, divideret quinque, vicum, aut oppidum, quod extruxissent, a nomine prioris patriae denominarunt. Etiam nomen Celene in Phrygia sub ditione Marsiae regis fuere, et nunc oppidum eiusdem nominis est in regione Marsorum. sex milia passuum a municipio nostro. Et Plynius tradit Celenas, prius deinde Apamiam appellatam, et vicus nunc est olim oppidum mille passibus distans ab eodem municipio, hoc est a nostra patria Piscina, cui nomen est Apamia. Et in Paphlagonia oppidum erat quod Atranum vocabatur que Strabo asserit, et duodecim stadiis ab eadem patria nostra instat locus quod Atranum vocant, sed sit nostra patria pro termino quodam ne tam crebo repetam. At quattuor milia passuum versus austrum erat insula Fucini lacus marsorum, Ortigia appellata, nunc oppidum nomen retinet et Ortygia e regione Ioniae insula est que et delos dictam. Ad octo milia passuum versus notum in montibus est Lycium oppidum, et Lycia regio in Asia est. Ad duo milia passuum versus arctom est oppidum quod vocatur Collis Armeniorum, et Armenia regio Asiatica est. Recto deinde itinere in occasum eunti ad XV milia passuum est oppidum Corycula, ita a Coryco Ciliciae denominatum. A Corycula ad dextrum humerum ad tria milia passuum sunt montes Cincti adhuc moenibus et Montes Cariae vulgo vocantur, e Caria in angulo Asiae Minoris est. A Corycula in chorum, ad tria milia passuum est oppidum Corycumelum ab eodem Coryco Ciliciae denominatur. Et ad duo milia passuum ab hoc oppido est aliam oppidum que Capadociam vocant, et qs ignorat Capadociam regionem esse Pontica in Asia, plura et clarissima oppida in eadem regione silentio protereo. Ut Talacotium, Albam, Malean, Haveianum, sed ea commemoravi, quod asiatica nomina retinent, ut illud mihi provadeam Marsiam magnum fuisse regem in Asia, unde tot loca in nostris regionibus nomen acceperint».
Traduzione
«Satiro: Satiro, colui ha inventato il flauto doppio, viene chiamato Re Marsia. C'è anche un fiume con lo stesso nome, del quale Livio scrive nella guerra di Macedonia, e mostra che Celene è in Frigia, né sorge lontano dalle sorgenti del Meandro. E Lucano: "La dove il celere Marsia, scendendo fra le ripide rive, incontra l'errante Meandro e prosegue confuso con esso". Ma Marsia viene chiamato re dei Marsi. Plinio in due punti afferma inoltre che Marso era figlio di Circe. E per questo afferma che da questi geni viene la forza dei Marsi, così che non solo restano illesi dai serpenti, ma sono essi stessi domatori di serpenti. Silio però dimostra che Marsio aveva origine dai Marsi, e Plinio afferma che Marsia, condottiero dei Lidi, regnasse nei territori dei Marsi, quando dice che la città dei Marsi, Archippe, sommersa dal lago Fucino, fu fondata da Marsia, condottiero dei Lidi. I poeti raccontano che Marsia fu sconfitto da Apollo nella gara del flauto e della lira, e che il perdente fu privato della pelle, e per questo, poco dopo il suo nome divenne leggendario, perché si diceva che avesse perso la pelle nel regno. Ma se non si tiene conto della storia di questi fatti, che risale a molto tempo prima della guerra di Troia, è argomento importante per me, per la mia patria, che egli fosse un grande re in Asia e che, cacciato dal suo regno, conducesse con lui molti asiatici di diversi luoghi, con i quali divise in cinque le terre che aveva conquistato in Italia. I villaggi o le città che costruirono, li chiamarono con il nome della loro antica patria. Anche la nominata Celene era in Frigia, sotto il dominio del re Marsia, e ora c'è una città con lo stesso nome nella regione dei Marsi [CELANO], a sei miglia dal nostro municipio. E Plinio racconta che Celene anticamente si chiamava Apamia, e c'è un villaggio, un tempo cittadella, distante mille passi dal medesimo municipio, cioè dal nostro paese Piscina, il cui nome è Apamia [APAMEA era un villaggio nel territorio di Pescina citato da più fonti]. E in Paflagonia c'era una città che si chiamavaa Atrano, come afferma Strabone, e a dodici stadi dalla nostra patria c'è un luogo chiamato Atrano [ATRANO era un villaggio nel territorio di Pescina citata da più fonti. Resta il toponimo tra Pescina e San Benedetto], ma ora lasciamo perdere la nostra patria, affinché non si ripeta così spesso. A quattromila passi a sud c'era un'isola nel lago Fucinio dei Marsi, chiamata Ortigia, che ora conserva il nome della città, e Ortigia è un'isola nella regione della Ionia, che era anche chiamata Delo [Ortigia è ORTUCCHIO]. Ad ottomila passi, in direzione delle montagne si trova la famosa città di Licio [LECCE NEI MARSI], e la Licia è una regione dell'Asia. A due mila passi verso settentrione c'è una città chiamata Colli degli Armeni [COLLARMELE], e l'Armenia è la regione dell'Asia. Poi, prendendo una strada diritta verso ovest, a 15 miglia si trova la città di Coricula [CORONA?], così chiamata da Corico di Cilicia. Da Coricula alla spalla destra a tre miglia ci sono i monti cinti, ancora circondati da mura, e comunemente chiamati Monti di Caria [MONTI DI CARCE?], e Caria si trova all'angolo dell'Asia Minore. Da Coricula in Coro, a tremila passi, c'è la città di Corcumello [CORCUMELLO], dal nome dello stesso Corico di Cilicia. E a due mila passi da questa città ce n'è un'altra città che è chiamata Cappadocia [CAPPADOCIA], e chi non sa che la Cappadocia è una regione del Ponto in Asia? Molte e famose città della stessa lascerò in silenzio, come Tagliacozzo, Alba, Magliano, Avezzano, ma ho menzionato quelle che mantengono i nomi asiatici, per dimostrare che Marsia fu un grande re in Asia, per cui tanti luoghi nella nostra regione hanno ricevuto il loro nome».
- Fonte: Ouidius de Fastis cum duobus commentariis: Antonii de Fano et Pauli Marsi
- Paolo Marso, Commenti ai Fasti di Ovidio, CXCIII versus. Montes Cariae - Link