1836: Carlo Promis
"Le antichità di Alba Fucense negli Equi. Misurate ed illustrate dall'Architetto Carlo Promis. Roma, con licenza de' Superiori, 1836"
Nel 1836 l'architetto Carlo Promis nel suo libro "Le antichità di Alba Fucense egli Equi" scriveva:
"Io credo che la fondazione di Alba si debba attribuire ai Pelasgi che secondo Varrone presso Dionisio (lib. 1 cap. 14) fondarono le città che da Rieti, considerato come punto centrale, si diramano in vari sensi, e principalmente viene da lui mentovata Tiora Matiene distante da Rieti 300 stadi, cioè miglia 37 e mezzo, situata sulla strada che da questa città porta al lago Fucino ed alla via Latina. La distanza e la direzione nella quale Dionisio mette Tiora la fanno riconoscere nel villaggio di Sant'Anatolia, che in un diploma del 1153 è nominata 'Plebem Sanctae Anatoliae in Tore' (Ughelli tom. I. Questi riporta pure il diploma dell'istesso anno di Anastasio IV, nel quale il villaggio di Turano, ritiene già il nome Turanus.
Varie prove dell'identicità di Sant'Anatolia con l'antica Tiora trovansi date dal signor Petit-Radel negli annuali dell'Istit. Vol. IV, pag. 10) - Ora dalla pianura Amiternina comincia un piano, più o meno inclinato, il di cui vertice è ad Ovindoli: sotto questo villaggio il monte è tagliato quasi perpendicolarmente ad un'enorme altezza: queste falde verticali cominciano da Celano ed estendendosi lungo i monti che sono fimbrie del gran Velino, tracciando una linea insuperabile sino al principio della valle Cicolana, nelle cui fauci è situata Sant'Anatolia, la cui identicità con la Tiora di Dionisio non soffre dubbio; ora negli atti di Sant'Anatolia (presso il sig. Petit-Radel loc. cit.) trovasi menzionato il lago ed il monte Velino presso Tiora come parti del suo territorio, onde l'agro Albense doveva terminare dove cominciano le aspre falde di questo"