1910 - Visita di monsignor Bonaventura Quintarelli
Terza Visita pastorale del vescovo di Rieti Bonaventura Quintarelli nell'anno 1910 - Manoscritto in lingua italiana - Tratto da: Archivio della diocesi di Rieti, visite pastorali, cartella n. 89 - Trascrizione di Roberto Tupone - Rieti 23-30 marzo 1992
Bonaventura Quintarelli |
TRASCRIZIONE DOCUMENTO
[pag. 153]
VICARIA DI S. ANATOLIA
PARROCCHIA | POPOLAZIONE |
---|---|
CASTEL MENARDO | 400 |
COLLORSO | (1)70 |
COLLE MAGGIORE | 500 |
COLLE FEGATO | 60 |
CORVARO | 2.000 |
BORGO COLLE FEGATO | 800 |
GROTTE | 250 |
POGGIOVALLE | 150 |
S. ANATOLIA | 1.000 |
S. STEFANO | 350 |
SPEDINO | 320 |
TORANO | 1.000 |
VILLE COLLE FEGATO | 700 |
TOTALE | 7.720 |
27 luglio S. Anatolia
(pag. 175)
(Ultima sacra visita 25 agosto 1903)
Alle 6 pomeridiane del 26 insieme al suo seguito, al Vicario Foraneo Orsi, a don Antonio Scafati, a don Pasquale Cremonini, monsignor vescovo esce dalla casa del parroco per recarsi a S. Anatolia. Non si potette andare a visitare il Santissimo perché nella chiesa c'erano i lavoratori. Le vetture non erano pronte, e si dovette aspettare alquanto, e poiché il mezzo di trasporto doveva venire da S. Anatolia, si cominciò a fare la strada a piedi nella speranza d'incontrarlo. Finalmente ci raggiunse una bighetta da Torano, sulla quale salì il vescovo e il Fidelia. Giunti alla chiesa di S. Anatolia posta al di sotto del paese si discese per visitare quel Santuario, e mentre si visitava l'altare giunsero gli altri. Terminata la visita, a piedi si salì al paese. Al primo ingresso del paese cominciò ad accorrere il popolo d'ogni sesso ed età per baciarne l'anello, e dinanzi alla casa dei Placidi era tanta la calca del popolo che dovette fermarsi per poter soddisfare la loro divozione, e man mano che si procedeva verso la chiesa era un continuo accorrere di popolo, il quale dopo aver baciato l'anello, lo seguiva. Giunti alla chiesa di fece visita al Santissimo e, recitate le litanie alla Vergine, dall'altare benedisse il popolo con la mano e, sempre accompagnato dal popolo si andò in casa del nuovo parroco, ove tutti ebbero cortese accoglienza, vitto ed alloggio. La mattina del 27 alle 8:30 in compagnia di Pietro Stefani e di don Antonio Scafati, monsignor vescovo va alla chiesa ove giunto apre colle subite formalità per Sacra Visita e data la duplice assoluzione ai defunti celebra la Santa Messa ascoltata da molto popolo. Terminata la messa, visita al Sacro Ciborio e col Santissimo benedice il popolo. Quindi visita gli altari, i confessionali, il fonte battesimale, gli Olii Santi, gli arredi sacri, le reliquie e dopo aver preso il caffè in sacrestia amministra la Cresima a n. 45 bambini d'ambo i sessi. I bambini cresimati son pochi poiché nello scorso anno un vescovo missionario essendo stato a dar le dimissioni in S. Anatolia, cresimò anche i bambini. Dopo la cresima tenne al popolo un opportuno discorso, alla fine del quale impartì loro la benedizione con 50 giorni d'indulgenza e alle 11.30 tornò in casa del parroco.
Parroco
Il parroco di S. Anatolia, che ritiene anche il titolo di Abate, era don Giovanni Battista Panei, nativo del luogo, persona rispettabile, zelante, amato dal popolo e stimato dai superiori, che rivestiva la carica di vicario foraneo; costui è morto il 23 febbraio 1910 e il nipote, don Alessandro Panei, parroco di S. Stefano, ha fatto il concorso con esito felice; però ancora non riceve la Bolla da Roma. Intanto dalla morte del zio regge questa parrocchia in qualità di economo, ma ancora non gli è stata placitata la patente, e perciò non riceve nulla dal sub-economo. E' nativo del luogo.
Popolazione
S. Anatolia conta 199 famiglie con una popolazione di oltre 1000 anime tutte riunite in paese. La popolazione è buona, docile, laboriosa, amante del sacerdote e religiosa che frequenta la chiesa e i sacramenti. E' poi grandemente devota della loro protettrice S. Anatolia. E' frazione del Comune e del Mandamento di Borgocollefegato, Circondario di Cittaducale, Provincia di Aquila e soggetto al Vicario Foraneo di Borgocollefegato
Registri parrocchiali
Esaminati quelli dei battezzati si approva senza osservazioni, e solo a voce si è detto che noti la legittimità dei coniugi. Anche quello dei morti si approva senza osservazioni. Parimenti quello dei matrimoni dove si desidera l'indice. In quello dei cresimati si prescrive che vi si faccia l'indice alfabetico e si conservi in archivio, che se ne provvegga un altro, e vi si registrino i cresimati in quest'anno. Anche il registro dello Stato delle anime si è approvato. In quanto alle messe pro-populo don Alessandro dichiara che il defunto zio le ha registrate a tutto il 1903. Dal 1903 ad oggi le ha registrate lui nella persuasione che siano state applicate. Attesa la delicatezza di conoscenza del fu Giovanni Battista Panei, si ha motivo di ritenere che realmente le abbia applicate, e perciò non se ne onera la coscienza agli eredi. Ne mancano però 9. 8 maggio 1905. 8 settembre 1905. 21 novembre 1905. 8 maggio 1906. 8 maggio 1907. 8 maggio e 29 giugno 1908. 8 maggio 1909 che si sono fatte registrare a don Alessandro.
Legati
A carico del parroco vi sono 3 legati di complessive messe 39. Non si trovano registrate ma si suppone che le abbia applicate a tutto il 1909. A carico del canonicato ritenuto dal parroco, ossia della concura, vi sono due legati di complessive messe 32. Neppure queste si trovano registrate e supponiamo che anche queste siano state applicate. A carico della Cappella della Pietà vi era un legato di 30 messe annue. Si trova soddisfatto a tutto il 1902. Poscia la Congregazione di Carità non ha passato più il solito assegno al parroco e questi ha sospeso la celebrazione delle messe. A carico del canonicato minore vi è un legato di 12 messe annue. Fino al 1907 esso era ritenuto dal sub-economo, e questi faceva celebrare solo dieci messe. Nel 1908 ne fu investito don Antonio Scafati, e le 12 messe sono state soddisfatte fino al 1910 come risulta da apposito registro. A carico della famiglia Placidi per la Cappella della Madonna del Carmine vi sono due legati di complessive messe 27. Consta da apposito registro che è stato soddisfatto a tutto il 1909 e don Antonio Scafati incaricato della soddisfazione dichiara che sono state applicate anche per corrente anno. A carico del parroco vi sono anche i seguenti legati: 1° di messa una cantata il 20 gennaio. 2° di una messa cantata nel giorno del Corpus Domini. 3° di una messa cantata il giorno del Santo Rosario. 4° di una messa cantata il 2 maggio, le quali non sono registrate ma si suppone che siano state applicate. Mancano le messe del 1906-07, e si prescrive che vengano registrate.
Canonicati
Oltre la parrocchia di S. Anatolia vi erano 3 canonicati. Uno di essi fu canonicamente unito alla parrocchia; del II detto Concura fu investito il parroco e ne sarà investito il successore, perché essendovi l'obbligo di coadiuvare il parroco, è giusto, che chi ne sostiene la fatica, ne goda il rendimento; del terzo, detto Canonicato Minore, n'è investito fin dal 1908 don Antonio Scafati parroco di Paganico in Sabina.
Questue
Per le anime del purgatorio si fanno due questue all'anno, il 2 novembre e la 4° domenica di Quaresima. Per mantenere l'uniformità nella Forania si prescrive quanto è stato prescritto pel parroco di Torano. Intanto si ordina che si apra apposito registro ove si noti ciò che si è ritratto in ciascuna questua e le officiature e le messe celebrate nell'ordine prescritto.
Insegnamento
In S. Anatolia evvi maestro e maestra. La maestra è del luogo, e anche il maestro può dirsi del luogo avendo preso moglie a Corvaro. Nessuno fa il Catechismo, ma ambedue sono di buona condotta. La maestra frequenta la chiesa e i sacramenti, non già il maestro per umano rispetto.
Lampada:
Il parroco di S. Anatolia riceve per la manutenzione della Lampada dalla Congregazione di Carità L. 40 e dal Governo L. 95 che formano le L. 135 che gli spettano per le spese di Culto. Siccome il parroco è semplice amministratore di questo danaro, così gli si prescrive di aprire un registro ove deve notare ciò di cui annualmente viene speso.
Scandali
Ci assicura l'economo parroco che unioni illecite non ve ne sono, vi sono però alcune pratiche disoneste più o meno pubbliche. Si raccomanda a lui di usare di tutto il suo zelo per rimuovere dalla parrocchia questi scandali.
Procurazioni
La parrocchia di S. Anatolia trovasi tassata di L. 25.50 a titolo di procurazioni. L'economo però ha prestato vitto, alloggio e le vetture per Spedino.
Santuario di S. Anatolia
Al di sotto del paese sorge la chiesa dedicata a S. Anatolia Vergine Romana qui martirizzata, a venerare la quale continuamente, ma specialmente nel giorno della sua festa, 10 luglio, accorrono da ogni parte anche lontana. Molta è l'elemosina che fanno al Santuario, molte sono le messe che sono da celebrarsi. Monsignor vescovo per evitare abusi ha ordinato che il parroco apra apposito registro ove si notino le elemosine che si ricevono e nel corso dell'anno e nel giorno della sua festa, da sottoporsi alla revisione del Vescovo in occasione di Sacra Visita, sia presso la Curia Vescovile e un altro registro in cui si notino le messe che i fedeli danno a celebrare, ed ove celebrate che siano, si registrino. Anzi ha ordinato al parroco che dopo essersi ritenute quelle che a lui sono necessarie, le altre le mandi a lui, il quale penserà a farle celebrare.