Il gioco del nascondino

Inviata da Antonio Peduzzi

Un’egli du’ egli tre cannegli
Icca icca pecheraregli
Sona sonagliu
Pizzica ‘mpaglia
‘mpaglia agliu jalle
le tre magliette bianche
‘U jalle va ‘n casteglie
Caccia fore ju più beglie
Ju più beglie e gliu più caru
U garofanu romanu.
Canta canta cuccurucu
Be glie figliu celate tu.

Nota: Inviata da Antonio Peduzzi: "L’ho sentita da piccolo quando si trattava di decidere in gruppo chi avrebbe dovuto celarsi. Celarsi non significava nascondersi, ma mettersi con la fronte e gli occhi contro un muro in attesa che gli altri bambini andassero a nascondersi. Osservazioni: - La versione è letteralmente quella che sentivo quando avevo pochi anni. La sua scrittura mi pare filologicamente esatta. Trascuro qui osservazioni formali (che annoierebbero lettrici e lettori) a proposito della struttura del testo. Caso mai sarà per una volta successiva. - Il testo venne da me sentito per la prima volta da un coetaneo che abitava vicino alla scuola in cui facevamo le elementari. Non l’ho mai dimenticato ed è letteralmente identico a quello che sentii la prima volta. In conclusione indica chi deve “celarsi” in attesa che gli altri partecipanti al gioco si nascondano. Rimando le mie (personali) osservazioni stilistiche e filologiche ad altra occasione."