La pasta a Sant'Anatolia

Da un racconto di Maria e Vincenza Spera e Lucrezia Rubeis. Roberto Tupone 10/09/2022

Al paese non esisteva la parola "fettuccine" o "spaghetti". Le fettuccine si chiamavano "Sagnette" e gli spaghetti "Maccaruni". Poi c'erano gli "intacchitti" che erano delle fettuccine fatte a pezzi lunghe circa 5 centimetri. I quadrucci c'erano come oggi. Le Sagne erano dei pezzi di sfoglia rettangolari circa cm. 5x10. Poi c'erano le "lasagne". Infine c'era la "Pasta grattata" che era fatta con un impasto molto duro e secco che veniva grattuggiato e diventava una pastina per minestrine. Quando era festa o comunque c'era un evento importante, come ad esempio la raccolta del grano o altro, venivano comprati i "Maccaruni" (cioè gli spaghetti) ed erano tutti contentissimi. Poi esisteva la pizza normale, la pizza summa che era fatta senza lievito ma al limite con il bicarbonato e poi la buonissima pizza con gli "sfrizzoli" che era fatta impastando la pasta con pezzi di carne di maiale avanzati (oggi si potrebbe fare impastando la farina con pezzi di prosciutto o salsiccia o pancetta e fare la pizza il ripieno direttamente nell'impasto).

Sant'Anatolia, 10 settembre 2022