Monastero di San Leonardo in Cartore

Il Monastero di San Leonardo risale almeno al 1153 ma potrebbe anche avere origini pre-romane. Si trova sopra la “Val di Fua” a circa 1300 metri s.l.m.

Viene documentato come parte della Diocesi di Rieti nel 1153 (Bolla di Anastasio IV) e nel 1182 (Bolla di Lucio III). Nel 1218 faceva parte del monastero di S. Paolo fuori le mura di Roma ed infatti nei suoi registri viene registrato: "In Marsia... Sanctum Leonardum supra in Cartora, cum cellulis, villis et molis et aliis pertinentiis". Viene di nuovo registrato come parte della Diocesi di Rieti nel 1252 (Sanctus Leonardus, Sanctus Nicolaus respondent monasterio sancti Pauli de Urbe per occupationem).

Nei registri di S. Paolo risulta che nel 1382 era in cura all'abate Benedetto Silvestro di Cartore e nel 1403 era passato al frate Paolo Dati di Corvaro. Nel 1423, alla morte di questi, venne conferito a Giovanni di Buzio di Agostino di Rosciolo e in quell'occasione fu incaricato l'abate Antonio di Cartore di mettere il frate nelle condizioni di poterlo acquisire. Viene citato ancora nel 1443 e nel 1465. Nel 1465 venne registrato come «S. Leonardi de Monte Ulmo» in Cartore.

Dal 1561 viene citato nelle visite pastorali della Diocesi di Rieti ma era ormai decaduto.


In esso si conservava il culto antico per il quale i malati di dolori articolari, dopo aver percorso con grande fatica il difficile sentiero che vi conduceva, prelevavano, nei pressi dell'altare del Santo, frammenti di minerale di ferro proveniente dalle rocce soprastanti.


Nei racconti popolari di S. Anatolia si ricavano queste informazioni:

[Caterina Lanciotti n.1900 - Intervistata nel 1986] Nella "Grotta di San Leonardo" a volte ci si arrivava pascolando le pecore e a volte ci si riposava vicino alla grotta. Nella grotta, ai primi del '900, c'era una statua di legno molto antica e ben fatta, alta circa un metro e mezzo raffigurante San Leonardo con un libro in una mano e con un bastone nell'altra. La statua si diceva che fosse stata scolpita dallo stesso S. Leonardo. Ora (1986) la statua non c'è più e sembra che sia stata rubata. In quei tempi esisteva solo qualche muro vicino a questa grotta e si diceva che chi avesse rubato quella statua avrebbe avuti molti guai.

[Vincenzo Rubeis n.1909 - Intervistato nel 1986] Vicino alla "Grotta di S. Leonardo", che si trova sotto il "Pratone" omonimo, c'era un faggio chiamato: "Favo di S. Leonardo" che da generazioni nessuno tagliava. Quando si andava per la legna tutto si poteva tagliare tranne quel faggio poiché tagliarlo portava sventura.

[Eusebio Di Carlo n.1916 - Intervistato nel 1988] Vicino la grotta vi sono delle muraglie costruite con pietre molto grandi e non ci si spiega come gli antichi costruttori potessero averle portate a quell'altezza. Le mura erano alte circa 1 metro e mezzo ma poi, i ragazzi, divertendosi a lanciare quelle pietre giù per il vallone di Fua, distrussero in parte quei muri inconsapevoli del loro valore storico. Nella Grotta di S.Leonardo vi era una statuetta in legno raffigurante il Santo con una corona in testa ed un libro in mano, il legno della statua era molto rovinato dalle tarme e dalla vecchiaia. Si racconta che un giorno, un tale di Spedino, voleva rubarla ma, quando uscì dalla grotta con la statua, venne giù fu un forte temporale con la grandine. Egli dovette riportare la statua sul posto e fu solo allora che il temporale finì. La statua fu poi rubata da qualcuno forse di Avezzano ma tutti se ne disinteressarono nonostante che Eusepio avrebbe voluto chiamare i Carabinieri. Nei pressi della grotta di S. Leonardo, furono rinvenute le ossa di 5 persone. Queste ossa si trovano ancora intorno alla grotta (1988) e probabilmente si tratta del cimitero dell'antico monastero ed i cinque corpi ritrovati probabilmente sono di cinque monaci.


Il luogo è di difficile accesso e completamente in rovina. Oltre alle tante porzioni di mura in pietra posizionate in un raggio di circa 100 metri, e oltre ad un altarino che si può vedere in foto, si rinvengono una grande quantità di coppi in laterizio, lastre in pietra lisce con bordi lavorati, pezzi di colonna e pietre perfettamente squadrate. Vi sono alcune tombe (rettangolari) nelle quali, negli anni novanta, si rinvenivano ossa umane. Oggi le ossa non si trovano, ma potrebbero essere state spostate da animali o ricoperte dalle pietre che nel frattempo sono cadute dall'alto. E' urgente un intervento archeologico e di risistemazione e messa in sicurezza dell'area.

Il Monastero di S. Leonardo, se reso accessibile, potrebbe diventare una meta turistica molto suggestiva, data anche la visione che si gode da quell'altezza, veramente spettacolare.

Foto del Monastero nel 1990 e 2017: https://santanatolia.it/…/monastero-di-s-leonardo-in-cartore