1564 - Visita di monsignor Marcantonio Amulio

Anno 1564 - Visita pastorale del vicario del vescovo di Rieti Marcantonio Amulio (1506-1572) - Manoscritto in lingua latina - Tratto da: Archivio della diocesi di Rieti, visite pastorali, cartella n. 3 - Traduzione di massima (molte parti sono di difficile lettura) di Roberto Tupone - 14 maggio 2015

Marco Antonio Da Mula, detto Amulio
Nato a Venezia il 12 febbraio 1506 – Morto a Roma il 17 marzo 1572
Vescovo di Rieti dal 23/11/1562 al 17/03/1572

WIKIPEDIA

 

TRADUZIONE DOCUMENTO

06icona.gif

Santa Maria di Brizia

Lo stesso giorno

Il Reverendo Signor Vicario Valente visitatore associato, ha preso la strada che conduce al Castello di Sant'Anatolia e, a metà strada, è disceso da cavallo, e ha visitato la Chiesa campestre di Santa Maria di Brizia, che è posseduta di Marzio, figlio di Don Giovanni Catini. La chiesa è totalmente deserta e in essa nessuna messa viene celebrata.

06icona.gif

Chiesa di San Nicola

Poi, continuando la sua marcia arrivò al castello di Sant'Anatolia, dove giunse la mattina del quinto giorno di novembre.

Entrò nella Chiesa di San Nicola, posta nel detto castello, che non è la parrocchiale, in quanto dicono che quel ruolo spetta alla Cappella di Sant'Anatolia posta fuori dal castello. Tuttavia, essendo per la maggior parte delle persone più comoda, vi viene amministrato il Sacramento.

Il Reverendo Signor Vicario, dopo aver ascoltato la messa letta dal cosiddetto Abbate, Don Vincenzo, visitò il Santissimo Sacramento che si trova sopra l'Altare Maggiore, posto in un Tabernacolo di legno dorato nel quale si conserva, in un Tabernacolo più piccolo d'argento, che non mediocremente fu lodato.

Vide l'Olio Santo, pulito e ben tenuto come si conviene.

Vide nella finestra posta nela parete presso il lato destro dell'altare maggiore, una conca in ottone, nella quale è conservata l'acqua battesimale, non molto comodo per battezzare. Lodò il bellissimo fonte battesimale in pietra e collocato vicino le porte della chiesa.

Propose una forma di battesimo, ordinò che i battesimi siano annotati in un libro.

La Chiesa ha una Confraternita del Corpo di Cristo che si prende cura di mettere la cera nella lampada e di mantenere perpetuamente la luce davanti al Signore, che è luce della luce.

Vide in un colpo d'occhio tutti i paramenti che erano esposti nella Chiesa e, in primo luogo, il Baldacchino con seta egregiamente lavorata. Ordinò che venisse redatto un inventario degli stessi e dei beni mobili delle Chiese del Castello di San Anatolia e di consegnarlo al Vicario Foraneo.

06icona.gif

Chiesa di Santa Anatolia

Il giorno sei Novembre 1564

Il Reverendo Signor Vicario, nel tragitto per andar via, visitò la Chiesa di S. Anatolia, che tutta perlustrò e lodò per la bella e ingegnosa fattura, in essa non si conservano i paramenti sacri, per paura che vengano rubati. In alcuni casi vi si celebra la Messa, per la devozione di qualche persona.

06icona.gif

San Lorenzo di Cartore

La Chiesa di San Lorenzo di Cartore, comunemente chiamata Abbazia, il cui rettore al presente è Don Novello, come costatato dalla Bolla spedita dall'Illustrissimo Signor Cardinale Amulio Vescovo Reatino, non si è potuta visitare, non solo in quanto è posta tra remote e ardue montagne, e distante dal Castello di Sant'Anatolia oltre duemila passi, ma non si potè accedere anche perchè  il cielo ha portato una grande pioggia. Ma nell'abitato fui informato dello stato della stessa Chiesa e dei proventi, e ho ben compreso che la Chiesa ha bisogno di un po' di restauro. Lodò il Vicario foraneo per l'impegno a soccorrere la Chiesa minata dalla rovina e indigente, con i proventi della propria Chiesa.

06icona.gif

Chiesa di San Costanzo

Chiesa di San Costanzo, posta nel territorio di S. Anatolia, che è rurale e il cui rettore è Don Bernardino di S. Anatolia, non fu possibile visitarla per l'impedimento di cui sopras, tempesta e pioggia.

06icona.gif

Santa Maria della Valle

Il giorno dieci Novembre 1564.

Il Reverendo Signor Vicario nell'andare verso il Castello di Torano entrò nella Chiesa di S. Maria della Valle che è nel territorio del Castello di S.Anatolia e che si dice essere posseduta dall'Illustrissimo Don Vincenzo Valignani, che pretende di avere lo Ius patronato in detta Chiesa, ma di questo non possiamo avere notizia certa.

La Chiesa è in stato di abbandono e spogliata di tutte le cose. Ha una parete crollata. Bisogna prendere una decisione in merito ad essa chiesa, e non permettere che pian piano si demolisca, vada in rovina, e in desolazione.


VERSIONE IN LATINO