1721 - Visita di monsignor Bernardino Guinigi

Visita pastorale del vescovo di Rieti Bernardino Guinigi nell'anno 1721 - Manoscritto parte in lingua latina e parte italiana - Tratto da: Archivio della diocesi di Rieti, visite pastorali, cartella n. 22

Bernardinio Guinigi
di nobile famiglia lucchese
Nato a Camaiore (LU) il 26 novembre 1663
Morto a Lucca il 13 gennaio 1729
Vescovo di Rieti dal 01/06/1711 al 20/12/1723 poi Vescovo di Lucca

LINK

TRADUZIONE DOCUMENTO

Giorno 10 maggio 1721

06icona.gif

Chiesa di Sant'Anatolia

Chiesa di San Anatolia

Nel tragitto [il vescovo] ha visitato la Chiesa Collegiata di S. Anatolia esistente fuori dal Castello di Sant'Anatolia, nella quale c'è l'Altare Maggiore sotto l'invocazione della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo. Ordinò di provvedere l'Altare del Baldacchino, di dipingere la Croce nello stipite e di provvedere di un crocifisso scolpito  e rimuoverne la raffigurazione.

Fu visitato l'Altare della Santissima Pietà e fu ordinato di spostare la Pietra sacra verso la parte anteriore per lo spazio di un palmo. C'è l'onere di una Messa ogni settimana, e ne hanno documentato l'adempimento sia il Reverendo Signor Abbate, quanto i Reverendi Canonici presenti nella tabella al foglio in mezzo, dove furono annotati. [di lato] Vedi i Capitoli della Compagnia fondata in questo altare. Ordinò di esibire i conteggi dei redditi dei beni di detto Altare, dove vi è aggregata una Compagnia, una volta vestita con tela di sacco bianco, e ordinò che in futuro i confratelli riassumano la fondazione lodevolmente introdotta per formare i capitoli esistenti. Sono stati esaminati i sopraddetti conteggi e bene, si è ordinato solamente di avere in futuro un libro dove annotarli.

Fu visitato l'Altare della Beatissima Maria Vergine di Loreto e fu ordinato di togliere la polvere dall'icona dell'Altare, e di riadattare in alcune parti che lo necessitano lo scanno suppedaneo [Il gradino superiore dell’altare, spesso di legno, abitualmente sopraelevato di alcuni gradini, in modo che il Sacerdote, all’altare, possa esser visto da tutta l’assemblea], e di provvederlo dei Candelabri, del Crocifisso, della "Carta Gloria e dell'In principio", e del lavabo, e dei tovaglioli e dei cuscini, e dell'altro necessario, sotto pena di sospensione, entro due mesi. C'è un beneficio, chiamato Canonicato, di Jus Patronato dell'Eccellentissima Famiglia Contestabile, e il possessore è il Reverendo Don Leonardo dei Placidi.

Fu visitato l'Altare di S. Anatolia, un cancellato situato in mezzo alla Chiesa, che fu trovato ottimamente adornato. C'è una Compagnia che non indossa il Sacco, e che ha vari beni stabili, con i frutti dei quali si provvede all'Olio, e all'altro necessario, tanto per il detto Altare, quanto per il Corpo della Chiesa, la cui immagine è di grande devozione, e molti concorrono all'elemosina, e per questa ragione il Procuratore eletto dal Reverendo Don Abbate deve rendere conto, esibendo il libro, e la prova e motivazione dei pagamenti fatti, al Reverendo Don Abbate.

Fu visitato l'Altare di San Sebastiano, fu ordinato di apporre della calce attorno alla pietra sacra per fissarla. Fu ordinata una croce davanti all'Altare e di provvederlo di Cocifisso, dell'In Principio e del lavabo. Possiede diversi beni stabili e di anno in anno il Reverendo Don Abbate nomina un Procuratore ad amministrare i suoi frutti, e ad amministrare i suoi redditi, per conto del Signor Abbate.

Nell'Altare di Sant'Anatolia c'è l'onere di due messe per ogni mese, come dedotto dall'Illustrissimo e Reverendissimo Signor Vescovo nell'anno 1718 per la morte del fu Abbate Jacobo de Silvi, tramite testamento fatto con atto del notaio capitolino Giuseppe Maria Pacichellis il 25 giugno 1718, e che è stato introdotto all'inizio di quest'anno da un giudice laico in detto luogo davanti agli eredi, e il legato fu diminuito in seguito ad un accordo tra gli eredi, i quali non intendono in futuro continuare a celebrare ciò di cui sopra, ma la decisione spetta all'Illustrissimo Signore.

Fu visitata la sede del confessionale, e fu ordinato di apporre la Bulla in Coena Domini, casus reservatos, e le pie Immagini.

Fu visitata la Sacrestia e le suppellettili sacre, ordinò di indorare il Calice e la Patena, di fare una Croce nel Corporale, e nel Pallio.

Ha visitato il corpo della chiesa, ha comandato di riparare il tetto nella parte dove è necessario, dove è stato lacerato dagli alberi da frutta nella parte a settentrione, e di sradicare quelli attorno alle pareti.

Comandò di erigere una croce sopra il campanile.

E, in tarda ora, verso mezzogiorno, si ritirò nella casa del Reverendo Don Abbate, dove fu trattato molto bene.

06icona.gif

Documento relativo al testamento di Giovan Giacomo Silvi abbate di Sant'Anatolia

S. Anatolia. Nel nome di Dio, Amen.

Faccio Fede per il presente, io sottoscritto Notaio pubblico per Cause della Curia Capitolina, in qualità di testimone del benemerito abbate Jacopo de Silvi, nell'atto da me chiuso e sigillato, consegnato il giorno 25 giugno 1718, e alla luce della sua morte e al riconoscimento del cadavere [...] e pubblica il giorno 28 luglio 1718, nel quale i suoi eredi hanno incaricato Don Pietro Vanelli al fine di adempiere a tutto ciò che l'abbate ha detto verbalmente allo stesso Don Vanelli al quale fu detto, tra le altre cose, ecco qui di seguito: "Item, per raggione di Legato, fatto alla Venerabile Cappella di S. Anatolia, situata nella terra di S. Anatolia, diocesi di Rieti, tutti li miei beni stabili, soccite d'animali, et ogni altro, che possiedo in detta terra suo territorio, e circonvicini, col peso, et obligo perpetuo al Priore di detta Cappella, di far celebrare con frutti di detti beni, due messe il mese per l'anima mia, da quelli sacerdoti, che al medesimo parevano". Questo è tutto e tra l'altro, molto più ampiamente descritto nelle parole di testimoni, e nei miei atti.

In Fede, dato in questo giorno 26 settembre 1718. Giuseppe Maria Pacichelli: "Cause Curia Capitolina"

06icona.gif

Testimonianza di Pietro Vannelli in merito al testamento di Giovan Giacomo Silvi

Molto Illustre Signore Padrone Mio Osservandissimo

Per sua instruttione le do aviso esser verissimo che la buon'anima del Signor Abbate Silvi ha disposto di tutti li di lui beni stabili a favor della Venerabile Cappella di S. Anatolia ma ella per far eseguire la volonta del defonto deve far precedere la licenza del Ordinario, e poi l'acettatione dell legato del capitolo quale unitamente con la licenza dell ordinario in publica forma deva inviare a qualche persona con la procura accio io possa consegnar alla cappella il legato et eseguire la volonta del defonto, et acciò fratanto la robba non vada in dispersione potra servirsi della presente nella quale io do tutto il mio beneplacito al procuratore della sua Capella di invigilare a quanto occorera la tal causa inviandole la copia del testamento per il lator della presente e se voglio a servirla mi commandi di Vostro Servitore Molto Illustre. Roma 26 settembre 1718. Affettuosissimo et obbligatissimo servitore. Pietro Vannelli

06icona.gif

Compagnia della Pietà o Confraternità della Buona Morte

S. Anatolia

Illustrissimo et Reverendissimo Signore.

Il Dr. Giulio Federici, Pietr'Antonio Federici, Nr. Quintio Rubeis, Amico d'Amis, Fabbio di Domitio, Francesco Dragonetti, Vincentio Rubeis, Pietro Silvestri, Marco Luce, Amantio Amantij et altri in numero d'ottanta in circa di S. Anatolia descritti nella Compagnia di S. Maria della Pietà dentro la Chiesa di S. Anatolia della medema terra di S. Anatolia Diocese di Rieti territori di V.S. Illustrissima humilmenti gl'espongono; come hanno risoluto spinti dà particular loro devotione di erigere detta Compagnia, dà militare sotto le regole, et istituti della venerabil Archiconfraternita della Morte di Roma, et oltre li detti instituti formare alcune altre Capitulationi del tenore infrascritto, videlicet Capitoli dà osservarsi da tutti li fratelli della venerabil Compagnia di S. Maria della Pietà dentro la Chiesa di S. Anatolia della terra di S. Anatolia Diocesi di Rieti, militando sotto le regole, et istituti della Venerabil Archiconfraternità della Morte di Roma.

In primis che subito che Monsignor Illustrissimo, et Reverendissimo Vescovo di Rieti havrà riconosciuti li presenti Capitoli, e dato facultà di poter dar principio all'opere pie, che con gratia di Dio s'havranno à fare; Il primo Guardiano, eligendo, debbia procurare privilegio dà detta Archiconfraternità della Morte di Roma di agregatione, per poter participare di tutte l'indulgenze, indulti, e Privilegij, che quella gode, concessoli da sommi Pontefici.

Item, che detto primo Guardiano sia obligato subbito hauto detto Privileggio di agregatione procurare dalla medesima Archiconfraternità Copia autenticha delle costitutioni, e Capitulationi, che osservano li fratelli di essa, per doversi qndi osservare pontualmente dalli fratelli di essa Compagnia della Pietà, e secondo quelle costitutioni reggere detta Compagnia, con l'erogationi dell'elemosine dà farsi dalli fratelli secondo in quelle stà ordinato, restano però libera la facultà, et auttorità di Monsignor Illustrissimo e Reverendissimo Vescovo, tanto circa la moderatione, quanto circa l'osservanza.

Item che oltre dette Capitulationi, e costitutioni dell'Archiconfraternità della Morte di Roma dà osservarsi come sopra debbiano li fratelli di detta Compagnia di S. Maria della Pietà osservare le cose infrascritte [...].

In primis che il Guardiano debba provedere essa Compagnia di S. Maria della Pietà di dodici torcie di cera bianca, le quali si debbano accendere ogni volta ch'alcun fratello di essa Compagnia passerà dà questa à miglior vita accompagnandosi sino alla soppoltura.

Item che il primo giorno dopo la morte d'alcuno delli fratelli di detta Compagnia si debbia celebrare una messa all'Altar Priviligiato per l'anima di esso defonto.

Item che il Guardiano pro tempore sarà possa eleggere un sacerdote per servire detta Compagnia il quale debbia celebrare una messa la settimana nel Giorno del Privileggio, che per ciò dal medemo Guardiano si dia al detto Sacerdote la solita carità d'un giulio per messa, facendosi approvare da Monsignor Illustrissimo Vescovo di Rieti Confessore delli fratelli di detta Compnia di S. Maria della Pietà.

Item che il detto Sacerdote sia tenuto assistere alli fretti di detta Compagnia, mentre si ritrovino in Angonie, esortando l'Agonizante al ben morire, e non l'abbandoni se non è passato dà questa à miglior vita, che perciò anche si dia al Sacerdote la Carità ad arbitrio del Guardiano secondo li casi occoreranno.

Item che il Giorno del Venerdì Santo si debbia far la processione, la quale principij alla Chiesa di S. Nicola, e visiti la Chiesa di S. Atanasio, e della ne vadi à S. Maria del Colle Chiese di detta terra, et ultimo ritorni alla Cappella di detta Compagnia di S. Maria della Pietà.

Item che detta Processione sia accompagnata da dodici poveri vestiti di bianco in honore delli dodici Apostoli, et in fine della d.a Processione, il Guardiano con ogni humiltà lavi li piedi à detti poveri nell'Oratorio di detta Compagnia et il Priore gle l'habbia dà asciugare con un panno polito.

Item che dopo fatta detta lavatione si dia la refettione à detti dodici poveri, e mangiato ch'havranno s'habbiano dà licentiare con ogni carità.

Item che dal primo Guardiano di detta Compagnia si debbia procurare dalla santità di Nostro Signore il breve e l'indulgenza per fare altare Privilegiato la Cappella di S. Maria della Pietà di detta Compagnia esistente nella Chiesa di Sant'Anatolia di detta terra.

E perchè questa compagnia habbia dà regersi con la dovuta osservanza ricorrono dà V.S. Illustrissima e la supplicano à restar servita con la sua autorità ordinaria concederli possano erigere detta Compagnia di S. Maria della Pietà confirmandoli tutti li Capitulationi sudette, tanto più che non ripugnano alli sacri canoni, e sacri Concilij, che lo riceveranno a grà da V.S. Illustrissima qual Dius.

[scritto con altra calligrafia:] La suddetta Cappella è ritenuta consona ai sacri canoni e senza ripugnanza confermiamo, approviamo, e ordiniamo di osservare, i decreti di cui sopra... In Fede, dato in Rieti presso il palazzo episcopale, il giorno 4 maggio 1648. Torquatus Tagliaferris

06icona.gif

Chiesa di San Nicola

S. Nicola Chiesa parte di S. Anatolia

Dopo il pranzo, ha revisionato i conti, e poi, proseguendo la Sacra Visita, si è recato nella Chiesa del luogo chiamata San Nicola, dove è stata trasferita la sede parrocchiale, e ha fatto l'assoluzione dei morti.

Ha visitato Santissimo Sacramento, ha ordinato una piccola Pisside da portare ai malati in caso di necessità.

Ha visitato il Fonte Battesimale, ha ordinato una scodella di rame per i l'abluzione dei bambini e di rivestire l'armadio dove si conserva l'olio sacro e il panno di seta viola.

Ha visitato l'olio degli infermi, ha ordinato di coprire la fenestella con un panno di seta viola, e di posse sopra l'iscrizione.

Ha visitato le Sacre Reliquie, ha ordinato di rimuovere la tavola intermedia, per ricollocare meglio le Sacre Reliquie, e di rivestire la fenestella con panno di seta color rubino con l'iscrizione.

Ha visitato l'Altare Maggiore, dove è conservato il Santissimo Sacramento, e fu trovato bene.

L'Abbate della Chiesa è il Reverendo Don Tommaso Luce.

In esso vi è una Compagnia che indossa il sacco di colore bianco, e che cammina in processione nel tempo del Santissimo Corpo di Cristo.

Possiede anche vari beni, che vengono amministrati dal Procuratore, della cui amministrazione e gestione esso ha computato ogni singolo anno, e fa rendicontazione con l'assistenza del Reverendo Signor Abbate.

Vi è l'onere di cinque messe come risulta nella tabella, fu dichiarato l'adempimento dal Reverendo Don Abbate, e dai Canonici, e fu chiesto che in futuro le spese effettuate vengano annotate in un libro apposito.

Ha visitato l'Altare della Beata Vergine di Loreto, e ha ordinato di provvederlo della Carta Gloria, e dell'In Principio, e di riadattare  lo scanno suppedaneo entro due mesi, ha ordinato di dipingere una Croce nello stipite.

Ha visitato l'Altare del Santissimo Rosario, e ha ordinato di metter una croce al centro, e di provvederlo del tensuario, della Carta Gloria In principio e del lavabo.

Vi è una Compagnia, aggregata alla Chiesa di Santa Maria della Minerva di Roma, come è avidente nel privilegio. Possiede diversi beni stabili della cui amministrazione è fatta da essi rendicondazione al Reverendo Signor Abbate.

Vi è l'onere di una Messa ogni anno ma è stata documentata la soddisfazione di una sola dal Reverendo Don Abbate, e quindi ha ordinato alla medesima Compagnia di soddisfare entro l'anno 1721 le nove messe tralasciate.

Ha visitato l'Altare di San Giovanni Battista di Jus Patronato della famiglia Spera con un Beneficio Semplice e l'onere di una Messa ogni mese e il cui possessore è il clerico Luigi Spera, e ha documentato l'adempimento il Reverendo Don Leonardo Antonio Placidi. Non furono trovati adempiuti i decreti della precedente Visita  circa il restauro della pittura nella parete, e il rinnovo della Carta Gloria in Principio, e del lavabo con i candelabri e il Crocifisso, e la Croce nello stipite. Pertanto si è ordinato di procedere pena il sequestro dei frutti.

Ha visitato l'Altare della Beata Maria Vergine del Monte Carmelo. Vi è un Beneficio Semplice di Jus Patronato della famiglia Placidi, con l'onere di ventisette messe per ogni anno, il cui possessore è il Reverendo Don Leonardo Antonio Placidi, e lo stesso ne documento l'adempimento. Ha ordinato di fare un libro dove annotare le stesse, e apporre una tabella a parte. Ha ordinato di dipingere una Croce sullo stipite dell'Altare.

Ha visitato l'Altare della Beatissima Vergine del Suffragio e ha comandato di dipingere una Croce sullo stipite dell'Altare e ritrarre la pietra sacra verso il fronte dell'Altare per lo spazio di un palmo circa.

Ha visitato la Sede Confessionale e ha ordinato di fissare la santa grata.

Ha visitato la Sacrestia e le Suppellettili sacre, ha ordinato una croce nel corporale e nel pallio.

Ha comandato di provvederlo dell'umbrella e della capsula sepolcrale.

Ha visitato i libri parrocchiali e li ha trovati bene.

06icona.gif

Sacerdoti e Stato delle animea

Si nominano i presbiteri:

  • Reverendissimo Domine Abbate Tommaso Luce
  • Leonardo Antonio Placidi, Canonico
  • Domenico Amanzi, Canonico
  • Francesco Luzi, Canonico
  • Alessio Innocenzi
  • Pietro Filippo Luzi, Sub diacono

Clerici:

  • Agapito Antonio Placidi, degli ordini minori
  • Luigi Spera, degli ordini minori
  • Stato delle Anime, in tutto sono n. 356

06icona.gif

Chiesa di Sant'Atanasio

Giorno 11 maggio 1721, S. Atanasio.

La sera ha alloggiato nella casa del reverendo Signor Abbate Tommaso Luce che gli ha somministrato la cena.

La mattina, proseguendo la Sacra Visita, entro e visitò la Chiesa di Sant'Atanasio, posta nell'ambito della terra di S. Anatolia, nella quale c'è un unico Altare, e non trovò adempiuti i decreti della precedente Visita circa il provvederla del Baldacchino e della croce nello stipite dell'Altare.

Pertanto ha rinnovato i comandi, oltre a chiedere di rinforzare la porta e chiuderla la sera, e spolverare e pulire l'icona dell'Altare.

06icona.gif

Chiesa di San Lorenzo

S. Lorenzo.

Di seguito ha avuto la relazione del detto Reverendo Signor Abbate, che ha visitato la Chiesa di San Lorenzo, e ha riferito sul modo in cui è costruita, e fino al completamento, e l'onere delle messe da soddisfare nell'Altare Maggiore della Chiesa principale.

Vi è un Beneficio Semplice di Jus Patronato dell'Eccellentissima famiglia Contestabile, con l'onere di una messa ogni anno, e tale onere è stato trovato trasferito al detto Altare Maggiore al tempo del vescovo Bolognetti, ed è stato documentato l'adempimento.

06icona.gif

Chiesa di Santa Maria del Colle

Giorno 12 maggio 1721, S. Maria del Colle.

Di mattina ha visitato la Chiesa di Santa Maria del Colle soggetta alla Chiesa Parrocchiale di S. Anatolia, e distante per lo spazio di un miglio circa da detta terra. Ha ordinato di mettere una croce nello stipite, e di riparare il pavimento nei punti necessari.

Vi è un Beneficio Semplice di Jus Patronato dell'Eccellentissimo Signor Contestabile, il cui rettore il Reverendo Don Leonardo Placidi, senza nessun onere di messa.


VERSIONE IN LATINO