Viva, viva, sempre viva Sant'Anatolia benedetta, Sant'Anatolia benedetta Le Sue Grazie ci farà.
A Lei mi presento Madre divina Stella Di questa verginella Io voglio cantar,
Cari devoti a tutti Vi prego d'ascoltare Di questo mio cantare, Ch'è tutta verità.
Nella città di Roma Nacque una fanciulla, Che fin dalla culla Iddio la chiamò.
Nacque di padre e madre Di nobile famiglia, Anatolia e la figlia, Così la fè chiamar.
Appena che fu giunta All'uso di ragione, Con santa religione A Dio si sposò.
Benchè di pochi anni Tutta si diede a Dio, Fuggì l'inferno rio, Il mondo abbandonò.
Delle sue ricchezze Ai poveri ne diede, Ad ognun la vera fede, Di Dio l'insegnò
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Già si conosce in questa La dolce sua favella, Di questa verginella, Piena di santità.
Eccoci dei prodigi Fatti miracolosi, Afliti e bisognosi, Già tanti consolò.
Se ne fuggì da Roma, Nel Piceno abitare, Per meglio Dio Lodare Che sempre più l'Amò.
Oh benedetta sia La verginella pura, Di patir ella non teme Amando il suo Signor.
Allora comandava Decio Imperatore, Che sempre nell'erore Contro la fede andò.
Allora quell'infame Facendola cercare, A sè la fè portar, Con molta crudeltà.
Molti martirii intanto Presso la fè soffrire, Più forte che affievolare Lodando il suo Signor.
Ancora fu portata Al preside davanti Che di tormenti tanti La fece sopportar.
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Fu bella e fu seguace Di Cristo sempe fida, Non serve che la sfida L'inferno a tutte l'or...
Il preside comanda Che nel campo di Tora, Fasse condot'allora, Per farla poi straziar.
Con intrepido coraggio Ogni pena sostiene, Di sangue nelle vene, Di molto ne versò.
Il giudice che era Faustiniano allora [illeggibile A S.Anatolia] ancora A se la fa venir.
Ancora questo iniquo Prepara i tormenti, Che un dei serpenti Sopra a lei la lanciò.
O benedetta sia La bella verginella Ognor si fa più bella Nel mentre del patir.
Una celeste forza Allora la difese, Che lei il serpe prese, Con tutta facoltà.
Quand'Audace vide La santa così fare Lei venne a pregare Che presto si pentì.
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Allora lo conforta E lo riconduce a Dio, dal serpe maligno e rio, Anche esso liberò.
Audace se ne fugge E già va predicando, Iddio va lodando, Con molta fedeltà.
Fu presto condannata La santa verginella, E sempre ognor favella, Del suo Creator.
Fu ella trafugata Nei confini dei Sabini, [illeggibile] Ancora sopportò.
Venne allora trafitta Da spada assai pungente, Piange tutta la gente Di tanta crudeltà.
Della sant'Anatolia Ecco che è giunta l'ora, Venne trafitta allora, Al ciel se ne volò.
Anche Audace preso Per lei fu legato, Presto decapitato, Al cielo la seguì.
E dopo che fu morta La Santa Verginella A torme vanno in quella, Le genti a visitar.
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Nell'Abazia trovasi Il corpo ognor presente Del Subiaco Veramente, Così si vuol ognor.
A voi Sant'Anatolia Che molti risanate, Tante grazie donaste, A chi le domandò.
Ancora noi devoti Ai piedi vostri giunti Restiamo noi compunti Prostrati in faccia a voi.
Or noi preghiamo A voi sant'anatolia Da mali ed ogni doglia Sanateci per pietà!
Sanateci ciechi e muti Ancor dei storpiati Dogliosi ed ammalati Di ogni qualità.
Però coriamo tutti, Afflitti e bisognosi, Di lei occhi pietosi, Le grazie a noi farà.
Cara Sant'anatolia che già nel Cielo siete La grazia mi farete Di non fallire più.
Vi prego di aiutarmi Nei pensieri interni, Che nei riposi eterni Io spero di venir.
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